(POL) Cina, Riformatori liberali: "Fermiamo persecuzione Falun Gong"

ilvelino.it

22 nov 13:01

 Roma, 22 nov (Velino) - I Riformatori liberali tornano a denunciare l’assoluto disprezzo dei diritti civili in quella stessa Cina in cui il premier Romano Prodi è stato in visita ufficiale due mesi fa senza affrontare mai l’argomento. Lo fanno dando voce con una conferenza stampa ad un ex deputato a sottosegretario di Stato canadese, David, che da anni si batte per sensibilizzare l’opinione pubblica mondiale sulla persecuzione dei cittadini cinesi appartenenti alla confessione religiosa dei Falung Gong. E proprio Kilgour illustra un dossier nel quale sono raccolte inequivocabili prove indirette su un pratica disumana che avviene da almeno cinque anni in Cina. “In pratica - spiega - i Falun Gong vengono imprigionati e poi sottoposti ad interventi chirurgi per l’espianto di organi. Se non vengono addirittura uccisi prima a questo scopo, spesso non sopravvivono comunque alle operazioni. Ma in ogni caso anche i superstiti sono in seguito eliminati”. L’ex parlamentare canadese sottolinea poi che questa odiosa pratica ha preso piede dal 2000-2001, e che sembra privilegiare i Falung Gong perché i precetti della loro disciplina spirituale prescrivono una vita molto sana. Il che fa supporre che vengano scelti proprio perché donatori forati di organi in condizioni particolarmente buone. Ipotesi suffragata dal fatto che fino ad una decina di anni fa questa confessione era ben tollerata e anzi vedeva fra i suoi adepti anche importanti figure istituzionali.
“La mia visita in 25 paesi per far conoscere questa situazione intollerabile - aggiunge - punta a far sì che la Cina ponga fine a questo fenomeno disumano almeno prima delle Olimpiadi di Pechino del 2008”. Benedetto della Vedova, deputato dei Riformatori Liberali eletto nelle file di Forza Italia ricorda ancora una volta che durante il viaggio del nostro Presidente del Consiglio attraverso la Cina del settembre scorso, scrisse a Prodi una lettera aperta affinché affrontasse l’argomento dei diritti civili con il governo di Pechino. “Il premier in quell’occasione non rispose e non fece nulla. E anzi auspicò quella fine dell’embargo internazionale sulla vendita di armi ai cinesi che recentemente ha rinnovato anche il ministro degli Esteri Massimo D’Alema, senza chiedere la contemporanea fine delle persecuzioni religiose e politiche in quel paese. Della Vedova preannuncia comunque che alla fine della sessione di bilancio presenterà alla Camera una mozione che impegni l’Italia a non ignorare più questi problemi nelle relazioni con la Cina. “E’ giusto - sottolinea - rafforzare i nostri rapporti economici con una nazione che entro qualche decennio sarà la prima potenza militare e il nostro principale partner commerciale. Ma non possiamo continuare a restare indifferenti alla scarsa evoluzione della democrazia cinese”.